La canapa è un’alternativa valida e sostenibile alla lana di roccia e agli altri minerali utilizzati comunemente per isolare gli edifici. Lo rivela una recente ricerca condotta presso i laboratori del Centro Ricerche ENEA di Brindisi. Lo studio che ha sondato le proprietà isolanti della canapa è stato realizzato nell’ambito del progetto Effedil.
I ricercatori dell’ENEA hanno condotto degli esperimenti diretti sugli edifici, imbottendo le pareti con la canapa. I risultati positivi dei test rappresentano una prova concreta delle grandi potenzialità della canapa nell’edilizia sostenibile e nell’efficienza energetica.
Grazie alla canapa le prestazioni energetiche degli edifici sono migliorate. Nello specifico il flusso termico del laterizio è calato del 30%, riducendo drasticamente la perdita di calore che avviene attraverso i materiali. Anche la permeabilità al calore del materiale, nota come trasmittanza termica, è risultata inferiore del 20%. La struttura isolante in canapa inoltre ha incrementato la qualità dell’aria indoor, rendendo l’ambiente domestico più salubre grazie alla maggiore traspirazione e alla resistenza ai batteri del materiale.
Lo studio ha dimostrato che la canapa migliora anche la sicurezza in caso di incendi, perché la propagazione delle fiamme nell’edificio avviene più lentamente. Un ulteriore vantaggio della canapa è la prevenzione della formazione di condensa, assicurata dalla elevata permeabilità al vapore acqueo tipica della fibra.
Il progetto Effedil ha esaminato l’impatto ambientale dell’intera filiera della canapa, scoprendo che la coltivazione della pianta garantisce benefici per la biodiversità grazie agli effetti positivi sull’impollinazione. L’impatto è positivo anche per i terreni, che vengono bonificati dalle sostanze inquinanti grazie alle radici profonde della pianta. Senza contare che nella coltivazione della canapa non vengono impiegati pesticidi.
La canapa per via dei suoi numerosi vantaggi è stata inserita dall’ENEA nella lista dei materiali più promettenti per abbattere del 50% i consumi di energia residenziali, responsabili del 45% delle emissioni di CO2 nazionali.
La filiera della canapa è già molto sviluppata in alcune Regioni italiane: dalla Puglia, che detiene il primato produttivo a livello nazionale, al Piemonte. In Puglia sta per essere realizzato un impianto di trasformazione della canapa che lavorerà 5 mila tonnellate all’anno.
Marco Mancini
I risultati positivi in termini di efficienza energetica riportati nello studio si riscontano con qualunque materiale isolante; tra questi non vi sono infatti grandi differenze in termini di coibentazione invernale e/o estiva (e queste differenze possono essere facilmente compensate aumentando lo spessore del materiale).
Vi sono invece altre differenze (la protezione dal rumore, dal fuoco, le permeabilità all’aria) che non possono essere compensate: il materiale le ha o non le ha. Per tutte queste la canapa è inferiore alla lana di roccia/vetro.
In sintesi, un isolante in canapa richiede meno energia per essere prodotto ma offre di meno rispetto alla concorrenza.