Come coniugare vacanze e quindi voglia di relax e bisogno di servizi da una parte con il rispetto dell’ambiente dall’altra? Dall’anno prossimo sarà possibile anche seguendo i consigli di Legambiente, Donnedamare, Centro di ricerche interuniversitario in Scienze Ambientali (CESAB), che proprio ieri hanno firmato un accordo per scegliere e portare alla ribalta i “Lidi Ecosostenibili“.
Lo studio che porterà alla classificazione partirà in autunno di quest’anno, una commissione analizzerà le buone pratiche in grado di coniugare un’eccellente offerta turistica con il massimo rispetto e tutela dell’ambiente. Questo affinché il turismo diventi anche una risorsa per il territorio.
Tutela, conservazione e gestione del territorio, gestione del ciclo dei rifiuti e delle acque, rispetto della quiete pubblica, offerta di servizi e quindi di qualità ricettiva, scelte in termini di energia rinnovabile, fino ad arrivare all’enogastronomia basata su prodotti tipici di qualità e a chilometro zero. Queste le linee guida che un “Lido Ecosostenibile” deve seguire, insieme ad aspetti legati all’etica del lavoro per il mantenimento dell’ecosistema.
Come ha spiegato Ercole Amato, presidente del CESAB. A vigilare su quest’ultimo punto la collaborazione del professor Alberto Garcia, detentore della Cattedra Unesco in Bioetica e Diritti Umani dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma.
Questo al fine di tutelare e valorizzare la fascia costiera e il prezioso ecosistema marino che la caratterizza, educare i bagnanti ad un comportamento responsabile e rendere gli stabilimenti balneari dei veri e propri presidi per la difesa della biodiversità e della sostenibilità ecologica.
Rossana Andreato